I conti del Comune di Santhià sono a rischio?
Sembra ieri che mi occupavo del bilancio del Comune di Santhià e delle due disastrate società partecipate: la Servizi Srl e la Sviluppo Srl. E invece sono già passati più di cinque anni.
Allora perché ritornarci su? Perché, parlando con alcuni amici e concittadini mi rendo conto che si sta creando un po’ di confusione sull’argomento. Si sa, in campagna elettorale l’etica a qualcuno piace stiracchiarla per tirare un po’ d’acqua al proprio mulino. Quindi vorrei dare il mio punto di vista solo per far chiarezza e sperando di riuscirci. Iniziamo però a fissare un punto chiaro ed inequivocabile:
i conti del Comune non sono assolutamente a rischio! Questo perché sono stati risanati con grossi sacrifici (di tutti i cittadini, badate bene) dal 2011 al 2014.
La Servizi e la Sviluppo erano due S.r.l. cioè società a responsabilità limitata; ciò vuol dire che il Comune, pur essendo l’unico socio, non risponde né mai risponderà dei debiti delle sue società (Sentenza n. 17279 del 2 luglio 2018, Sezione Prima civile). È la società che paga i propri debiti, e ne risponde solo lei con il proprio capitale.
Entrambe le società erano gestite dallo stesso amministratore che quindi si occupava di acquistare, urbanizzare e vendere terreni industriali (Sviluppo Srl), e di gestire l’asilo nido, la casa di riposo e la farmacia comunale (Servizi Srl). Quattro attività con caratteristiche molto diverse fra loro in mano ad una sola persona. Scelta non certo azzeccatissima.
Considerando che le due società hanno prodotto un danno di almeno € 4.500.000, significa che ogni cittadino santhiatese ci ha rimesso circa 540 euro a testa grazie alle incapacità imprenditoriali dell’amministrazione santhiatese ante 2011, a guida del centrodestra.
Partiamo dalla Sviluppo Srl, tuttora in fase di liquidazione. Questa società viene costituita il 05/04/2006 con il compito di acquistare, urbanizzare e vendere i terreni in Regione Moleto a ridosso dell’autostrada To-Mi e comunemente chiamata P.I.P. La spesa prevista era di € 6.077.000 mentre le entrate € 4.400.000 (di cui 3.773.000 da restituire alla Regione). Per l’acquisizione dei terreni si spesero € 2.126.000, € 1.126.000 di spese tecniche e varie, e infine l’insana decisione di urbanizzare tutta e subito l’area con una spesa di € 2.825.000 anziché urbanizzare a piccoli lotti (come era invece previsto nell’accordo Regione – Comune – società Sviluppo).
Questo fece affossare già in partenza la società, nata già con il “segno meno” di € 1.677.000. In pratica il primo grave errore fu di urbanizzare immediatamente tutta l’area pur non avendo ne’ soldi ne’ acquirenti.
Ad oggi esistono due debiti: Lis Spa in liquidazione e Credit Agricole per un totale di € 2.000.000. I terreni sono ipotecati a loro favore. Mentre il debito che il Comune ha verso la Regione Piemonte di € 3.593.968 per il finanziamento ricevuto è stato rateizzato in trent’anni e dal 2018 versiamo € 120.000 euro all’anno.
E ora cosa si potrebbe fare?
L’iniziativa che il Comune potrebbe intraprendere è quella di trovare un accordo con i due creditori, riacquistare i terreni e rivenderli immediatamente. Naturalmente se c’è un accordo fermo con un’acquirente importante che porti lavoro per la città. Viceversa riacquistare i terreni e forse un domani rivenderli equivale a far pagare due volte gli stessi terreni ai cittadini. Questo MAI!!!
Come più volte ribadito dalla Corte di Cassazione, per le società con caratteristiche quali la Sviluppo Srl è la stessa società tenuta a rispondere dei propri debiti, con il proprio capitale e beni (terreni). L’ente pubblico Comune di Santhià non è tenuto quindi a risponderne e pertanto i conti del Comune non sono a rischio.
Arriviamo ora alla Servizi Srl. Nata nella fine del 2006, dopo pochi anni aveva già accumulato enormi debiti. Inspiegabilmente i debiti aumentavano e il bilancio chiudeva invece con piccolissimi utili. Che stranezza!!! I debiti verso i fornitori erano pagati “regolarmente con enorme ritardo”. Era normale ricevere decreti ingiuntivi. Il bilancio 2010 (l’ultimo presentato dall’allora amministrazione) chiuse con una perdita contabile di € 54.341,88. Quel bilancio presentava delle incongruenze e la perdita fu verificata in € 707.429,57. Cifra mai contestata da nessuno nelle opportune sedi.
Ad inizio 2012 fu messa volontariamente in liquidazione per tutelare lavoratori e creditori. Il Comune si accollò tutta la massa di debiti che furono pagati sino all’ultimo centesimo. A liquidazione conclusa il salasso della Servizi srl fu di circa un milione di euro. Altro che, come qualcuno vuol fare credere, “i flussi finanziari coprivano le rette generose della casa di riposo e dell’asilo nido” Eravamo debitori verso i primi quattro fornitori della farmacia con cifre che superavano i 500.000 euro! Si stava rischiando di chiudere farmacia, casa di riposo asilo nido e lasciare a casa i lavoratori. Una disfatta, anche se ereditata, assolutamente da evitare!!!
Quindi il Comune si assunse tutti i debiti della società che furono totalmente onorati negli anni successivi e mise a bando i tre servizi in blocco. Il Comune, anche se avesse voluto, non avrebbe potuto riprendere nessuno dei tre servizi in quanto i lavoratori avevano firmato un accordo e non erano più dipendenti pubblici fin dalla nascita della società.
Chi fa leva sulla paura che i conti del nostro Comune sono a rischio racconta solo frottole elettorali prive di fondamento giuridico. Ricomprare i terreni del PIP senza la firma d’impegno di un serio acquirente sarebbe aggiungere danno al danno. I Santhiatesi hanno già dato!!!!! e 4.500.000 di euro possono bastare.
E’ certificato che la destra a Santhià è disastrosa.
Agatino Manuella
Candidato per la Lista Civica Impegno per Santhià
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