“Orgogliosi delle decisioni prese nel 2012, ma spaventati dalle recenti prese di posizione da parte della Giunta regionale”.

Come molti cittadini Santhiatesi ricorderanno, la prima amministrazione targata Impegno per Santhià, fece della lotta al gioco d’azzardo patologico un proprio cavallo di battaglia. Fu un susseguirsi di ricorsi alla Magistratura per riuscire ad arginare l’elevato numero di sale giochi e centri scommessa presenti in Città.

La Giunta regionale precedente attraverso una legge propria aiutò in maniera concreta a fermare questo fenomeno, trovando un equilibrio tra tutela della salute pubblica e diritto al lavoro per diverse categorie. Un esempio si può ritrovare in come la legge attuale impedisce la possibilità di avere sale giochi a meno di 200 metri da luoghi identificati come “sensibili”, ad esempio scuole, piuttosto che aree dedicate ai più giovani.

Ora la Giunta regionale guidata da Alberto Cirio ha deciso di rimettere in discussione questa legge, definita da molti esperti e da molte associazioni del terzo settore come “fondamentale per arginare un fenomeno che specie in momenti di crisi come questo può portare a drammi familiari e situazioni di vera difficoltà”. La battaglia è nuovamente arrivata alla fase finale.

La Regione Piemonte ha richiamato in aula per mercoledì 14 aprile la Proposta di Legge proposta dal consigliere regionale leghista Leone, con lo scopo di accelerare i tempi e saltare le audizioni delle associazioni. L’articolo 13 della vigente Legge regionale 9/2016, sul contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico, prevede un periodo di transizione per dar modo agli esercenti di adeguarsi. Questo periodo scade… il 2 maggio 2021. Per questo la maggioranza regionale ha una fretta indiavolata di modificare la norma: per mettere questi esercenti al riparo da sanzioni. Ci chiediamo però: 5 anni non sono stati sufficienti per mettersi in regola?!? La legge piemontese era stata votata all’unanimità. Perché dopo soli 5 anni il centrodestra ha cambiato idea?

Come Amministrazione nel 2012 ci ritrovammo nel giro di pochi giorni a confrontarci con almeno 7 richieste per l’apertura di altrettante case da gioco” dice Angela Ariotti, attuale Vicesindaco e candidata a Sindaco alle prossime elezioni comunali per la Lista civica Impegno per Santhià. “Capimmo subito che la situazione avrebbe portato una serie di ricadute negative sulla Città: siamo quindi intervenuti con un’ordinanza che andava a regolare queste possibili aperture, mantenendo le distanze dai luoghi sensibili (le scuole ed i parchi in primis). Santhià fu uno dei primi Comuni a prendere queste decisioni. Arrivarono anche i giornali nazionali a interessarsi del caso. Questa nostra decisione forte servì a far rinunciare soggetti che, identificando Santhià come località molto facile da raggiungere dalle grandi città attraverso le autostrade, intendeva insediare anche altre attività collaterali, spesso collegate alla malavita. Orgogliosi di queste decisioni, ma ora spaventati dalle recenti prese di posizione da parte della Regione Piemonte”.

La legge attualmente in vigore aveva dato ottimi risultati:

  • sono diminuiti del 20% i pazienti con dipendenza da gioco;
  • sono diminuiti i volumi giocati e i volumi persi;
  • non c’è stato un effetto sostituzione con il gioco on line.

La legge piemontese non è proibizionista, ma semplicemente pone dei limiti, dei paletti alla collocazione e agli orari di apertura delle sale slot, sale scommesse ecc. Non è una legge liberista e per questo va difesa. In gioco ci sono 4 temi:

  1. la sanità: il Gioco d’Azzardo Patologico è infatti una vera e propria dipendenza;
  2. la legalità: dietro al sistema dell’azzardo girano gli interessi di lobbies potentissime che spesso hanno sede in altri paesi e che non devono condizionare le scelte sanitarie della nostra Regione;
  3. la povertà: nel 2021 aumenteranno sfratti e licenziamenti a causa della pandemia. Non è il caso di aumentare le macchinette! Ci saranno già tanti cittadini sul lastrico!
  4. il lavoro: l’articolo 41 della Costituzione italiana afferma che l’iniziativa economica è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.

La Legge regionale 9/2016 finora ha fatto perdere poche decine di posti di lavoro (nelle tabaccherie si sono creati posti di lavoro che hanno compensato quelli persi nelle sale slot), ma in ogni caso Cirio e maggioranza ci devono spiegare se la loro idea di creazione di lavoro post pandemia è questa!

Insomma, non dobbiamo permettere l’abrogazione della legge vigente!

Per questo motivo la Lista Civica Impegno per Santhià sarà a sostegno di quelle forze politiche che faranno del loro meglio per contrastare questa modifica di una legge che era un vero e proprio atto di civiltà.

Mattia Beccaro
Assessore ai Lavori pubblici, Manutenzione, Patrimonio, Istruzione e Politiche giovanili
Candidato per la Lista Civica Impegno per Santhià